Il Centro di ricerche sulle trasformazioni territoriali del Nordest italiano LAN Local Area Network ha dedicato il numero della newsletter di gennaio 2021 alla descrizione dello scenario professionale che interessa la Regione Veneto nel periodo attuale, ovvero nel momento in cui la crisi pandemica è diventata da emergenziale a quasi endemica, profondamente radicata nel tessuto del mondo del lavoro.
Oltre alla lettura del dato strutturale che quantifica il numero di posti di lavoro dipendente persi nel Veneto durante l’anno 2020 a 11.550, con un calo delle assunzioni che si attesta al 24% rispetto all’anno precedente, si calcola che, in termini di mancate assunzioni e rapporti di lavoro cessati, per il Covid-19 siano venuti a mancare 38.000 posti di lavoro.
Alla luce di questo dato, sono stati raccolti da LAN una serie di contribuiti per raccontare come all’interno delle diverse realtà regionali, a partire proprio dalla Regione Veneto stessa, si stia intervenendo per dare una risposta coerente ed efficace dal punto di vista delle politiche attive del lavoro.
Per ENGIM Veneto è stata interpellata Simonetta Crovato, Direttrice delle Politiche Attive del Lavoro, che ha descritto l’azione intrapresa da ENGIM Veneto assimilandola a quella di un girasole, che seguendo i bisogni e i fabbisogni del mercato del lavoro e le esigenze di utenti giovani o adulti da formare perché occupati o inoccupati, si muove di conseguenza.
Si delinea un interlocuzione continua tra le esigenze dalle aziende e un’assistenza a chi si affaccia al mondo del lavoro, intervenendo sulla formazione di competenze, ma anche con upskilling e reskilling laddove necessario. Il lato positivo riguarda gli stanziamenti previsti dal governo grazie ai fondi del Next Generation EU e React EU, che rispetto al passato contempla maggiori investimenti nel settore della formazione e in particolare all’apprendistato Duale.
A questo proposito aumenta il valore dato ad una pratica ampiamente adottata nelle Scuole Professionali ENGIM che favorisce stabilmente l’ingresso dei giovani nel tessuto delle aziende e delle imprese del territorio.
La Direttrice prosegue l’intervista sottolineando quanto sia fluido e adattabile alle necessità del contesto, il lavoro svolto dagli enti di formazione che articolano percorsi di formazione per sviluppare le competenze più richieste dalle imprese.
In questo senso l’operato di ENGIM Veneto mira a coinvolgere diversi attori per creare un network di sviluppo che, interpellando più voci - le Organizzazioni Sindacali, i consulenti aziendali, ma anche i consulenti del lavoro e le stesse imprese interessate da percorsi di tirocinio - possa intercettare tutti i fabbisogni di qualificazione e riqualificazione oltre che di inserimento e reinserimento dei lavoratori.
Come a dire che contemplando più punti di vista, è possibile migliorare i percorsi di formazione e inserimento lavorativo.
Non viene dimenticata neppure la spinta all’imprenditorialità giovanile, un settore che può beneficiare di esperienze pregresse analoghe, oltre che di uno sguardo che contempla pratiche che non si limitano al nostro paese ma guardano all’Europa.
La formazione che propongono le Scuole Engim, continua la dott.ssa Crovato, punta inoltre allo sviluppo delle competenze trasversali e dell’intelligenza emotiva, andando quindi a delineare quei profili professionali competenti a livello di soft skill tanto ricercati nel mondo del lavoro. In questo contesto, il saper fare si declina quindi nel saper divenire, nella capacità di intervenire, anche autonomamente, in modo continuativo nella propria formazione per rispondere alle esigenze di un mercato in costante evoluzione.
Per quanto riguarda i progetti, va detto che grazie alle risorse messe a disposizione dalla Regione Veneto (delibera della Giunta Regionale n. 527 del 28 aprile 2020), è stato approvato il bando “PERCORSI - Sostegno all’occupabilità dei soggetti svantaggiati attraverso percorsi di riqualificazione professionale e aggiornamento delle competenze per il lavoro”.
Questo progetto è un buon esempio di cosa significhi intercettare i bisogni delle aziende, organizzare percorsi formativi e di tirocinio che possono diventare veri e propri inserimenti lavorativi.
Nell’ambito delle politiche attive del lavoro, Crovato ricorda che è fondamentale l’apporto del servizio pubblico e quindi di realtà come ANPAL o la stessa Regione Veneto per coordinare percorsi di inserimento professionale che siano percorsi di inclusione sociale e che guardino anche agli utenti delle fasce più svantaggiate.
ENGIM Veneto è un ente che ben si integra nel tessuto socio-economico del territorio (i partner, le aziende, le imprese, ma anche gli enti e le istituzioni) e che contemporaneamente guarda alla prossimità, alla vicinanza umana e relazionale con gli utenti, per offrire un servizio che sia effettivamente personalizzato.
Il tema dell’inclusione è forse uno dei più cari e vicino ai valori universali promossi da ENGIM, a questo proposito è opportuno segnalare la convenzione sottoscritta con Caritas della Diocesi del Patriarcato di Venezia per la difesa del diritto del lavoro, un diritto appunto universale, anche per i soggetti più svantaggiati.
Gli sportelli lavoro ENGIM favoriscono infatti orientamento e accesso al mondo professionale anche agli utenti delle fasce più svantaggiate, che spesso incontrano le maggiori difficoltà nella ricerca di lavoro.