Empatia è il la soft-skill sempre più richiesta nel mondo del lavoro, e non solo.
Si tratta della capacità di “mettersi nei panni” degli altri fino a comprendere gli altrui stati d’animo e viverli come se fossero nostri. Per un adolescente non è sempre facile comprendere chi è in difficoltà, perchè la capacità di sviluppare questa abilità si perfeziona nella fase dell’adolescenza ed è connessa allo sviluppo cognitivo.
Essere empatici non significa “dare buoni consigli”, ma comprendere i segnali non verbali, imparare ad ascoltare attivamente e ad avvicinarti agli altri senza timore. Entrare in una relazione empatica con le persone permette per rafforzare le relazioni, migliorare la qualità dei rapporti e, di conseguenza, ridurre le occasioni di conflitto con le altre persone.
Negli appuntamenti di Skillati per la Vita, parliamo anche di questo, di empatia, l’abilità sociale di fondamentale importanza che rappresenta uno degli strumenti di base di una comunicazione interpersonale efficace e gratificante.
Empatia: il primo passo è conoscere i segnali
Comprendere gli altri è molto complesso, perché raramente le persone esternano a parole le loro emozioni.
Quando vogliamo cercare di capire chi abbiamo di fronte è rilevante concentrarsi sulle sue espressioni del viso, sui gesti delle mani e sui movimenti del corpo. Il primo passo da compiere per entrare in contatto con questa abilità è proprio quello di partire da conoscere sé stessi.
Alla base dell'empatia, infatti c’è proprio la possibilità di riconoscere nel vissuto altrui, vissuti già sperimentati nella propria esperienza emotiva e di vita.
Come la resilienza, anche l’empatia può essere allenata e spetta al nostro ruolo educativo il compito di favorire l’acquisizione di questa competenza, offrendo la nostra attenzione ai ragazzi, mettendo da parte le preoccupazioni e i pensieri personali, ascoltando attentamente i segnali che i ragazzi ci inviano senza voler per forza voler risolvere un problema o dando consigli, quanto piuttosto essere d’aiuto senza barriere e senza pregiudizi.
Per allenare all’empatia è importante, ma spesso difficile da fare, imparare ad ascoltare con attenzione e disponibilità, saper stare in silenzio, dare cenni di conferma.
Per farlo efficacemente è opportuno riconoscere i segnali per entrare più facilmente in sintonia con la persona con la quale si interagisce, partendo da un piccolo esercizio quotidiano.
Allenare l’empatia: 3 cose da fare
- Leggere i segnali non verbali: quando incontriamo qualcuno dedichiamo qualche secondo per osservare il suo viso e i movimenti del corpo, il tono di voce e lo sguardo e proiettiamolo verso le emozioni che ti fanno provare
- Avvicinarsi agli altri senza timore: quando ci accorgiamo che qualcuno ha qualcosa che non va, chiedi come potresti essere d’aiuto
- Imparare ad ascoltare: tutti abbiamo bisogno di un piccolo sfogo qualche volta. Come noi, anche chi ci sta vicino. Avvicinarsi, offrire aiuto e ascoltare attivamente, senza per forza voler risolvere o dare consigli, è un’arte importante da imparare. Così come imparare ad ascoltare in silenzio, per capire che cosa sta provando realmente. Se vuoi dargli qualche consiglio o abbracciarlo, chiedigli il permesso.
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Skillati per la vita è il metodo ENGIM Veneto che allena l’intelligenza emotiva e le soft skills dei ragazzi.
Una sfida importante che ha lo scopo di incrementare il benessere degli studenti e le abilità di cui necessitano per accedere al mercato del lavoro, affiancando alle competenze tecniche quelle dell’area dell’intelligenza emotiva.