
Il Modello ENGIM per la formazione delle persone svantaggiate si pone una grande sfida: rispondere con soluzioni efficaci ai bisogni del territorio, ma anche diffondere una nuova idea di inclusione sociale, che educhi alla valorizzazione delle differenze.
Tutti gli interventi ENGIM in tema di disabilità sono accomunati da quello che definiamo lo stile ENGIM, una modalità che punta all’inserimento lavorativo delle persone fragili, in sinergia con le imprese e il territorio, e, al contempo, alla realizzazione personale di ogni individuo.
Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Marta Rigo, Responsabile e Coordinatrice di progetti ENGIM Veneto legati all’area inclusione, in vista delle iniziative di ottobre, che vedranno il costituirsi di una nuova impresa formativa nel settore della ristorazione e panificazione, supportata dall’azienda Julius Meinl Caffè.
All’interno di questa impresa formativa, le persone con disabilità seguiranno il proprio percorso di formazione e allo stesso tempo lavoreranno all’interno del Bar della scuola ENGIM Veneto Thiene, il nuovo Caffè Aroma Inclusione.
Ne è emerso che lo stile ENGIM lavora concentrandosi su due aspetti principali.
Da un lato si interviene sulla capacità di promuovere una cultura dell’inclusione capace di contaminare il territorio, la cosiddetta capability. In altre parole, tutti gli interventi di formazione, sostegno e cura di ENGIM, mirano alla realizzazione delle persone con disabilità, migliorandone il proprio benessere e quello delle loro famiglie, ma anche intervenendo sul benessere della collettività circostante, ottenendo così un’inclusione più profonda, duratura e, soprattutto, partecipata.
Dall’altro ENGIM lavora sull’approccio con cui si affronta il tema della disabilità, spostando l’asse della visione che mette al centro la cura della malattia, a quella che si concentra sulla persona in riferimento al suo contesto sociale e ambientale, puntando a far emergere le potenzialità di ogni individuo, formandolo alla libertà, al pensiero critico e all’autonomia.
Questo approccio vede l’autonomia non solamente come sinonimo di indipendenza, ma come capacità di attivare un circuito virtuoso con l’ambiente e il territorio in cui questa persona vive, studia e lavora.
In questo modo tutta la collettività ne trae vantaggio: prendere confidenza con la disabilità significa superare il pregiudizio che continua a considerare il soggetto fragile non integralmente adatto al lavoro.
“Lo stile ENGIM sulla disabilità propone un approccio replicabile che parte all’idea di inclusione, intesa come educazione e valorizzazione delle differenze. Solo creando maggior confidenza con la disabilità possiamo superare il pregiudizio”
Marta Rigo - Responsabile e Coordinatrice di progetti ENGIM Veneto legati all’area inclusion